LA STORIA
L’I.R.ASP ha sede nella Città di Roma e trae la sua origine dagli ex I.R.A.S. “Istituti Riuniti di Assistenza Sociale – Roma Capitale” che a loro volta provenivano dalla fusione delle seguenti Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza:
A – Asilo della Patria
Durante la Prima Guerra Mondiale, il Comitato Romano di Organizzazione Civile, presieduto dal Pro Sindaco del Comune di Roma Senatore Adolfo Apolloni, decise, per aiutare ed alleviare situazioni particolarmente disagiate di figlioli di molti soldati partiti per il fronte, di dare vita ad una struttura chiamata Asilo della Patria, per accogliere, nutrire, educare ed istruire minori in stato di particolare bisogno, figli di molti soldati lontani per difendere la Patria. Finita la guerra, viste le gravi situazioni famigliari di molti minori per la morte di uno od entrambi i genitori a causa della guerra e della epidemia di spagnola, venne deciso di consolidare l’Asilo della Patria, che nel 1920 venne eretto in Ente Morale affinché continuasse – quale IPAB (Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza) – a svolgere l’attività istituzionale, di assistenza pubblica a minori riconosciuti dalle autorità socio-sanitarie in stato di bisogno socio-economico-familiare.
Dal 2001, nell’ambito di un processo di trasformazione patrimoniale avviato dall’Ente, l’Istituzione ha dato vita alla comunità residenziale di accoglienza di tipo familiare per n. 8 adolescenti.
B – Conservatorio di Santa Eufemia
Il Conservatorio di Santa Eufemia istituito in Roma sotto il nome delle “Zitelle Sperse” da due parroci della Città, Don Giovanni Battista Bellobono e Don Paolo Ciccio nell’anno 1585 ed ampliato in seguito ad elargizioni e lasciti di benefattori, ha per iscopo di accogliere, qualora ne abbia i mezzi disponibili, le fanciulle povere, anche non legittime, orfane, di onesta vita e prive di appoggio, ricoverarle, mantenerle, educarle, istruirle e renderle atte all’esercizio di una professione conveniente alla loro educazione;
A seguito delle modifiche statutarie introdotte nel 1997, il Conservatorio, inoltre, nei limiti delle proprie disponibilità economiche e strutturali, assiste persone anziane, persone adulte e minori, in stato di bisogno, nonché soggetti a rischio, attraverso ospitalità e servizi residenziali; interventi di prevenzione ed iniziative di tipo educativo, culturale, ricreativo e di utilizzazione del tempo libero, nonché interventi di assistenza economica, domiciliare e personale, servizi vacanza e iniziative di promozione sociale.
In tale contesto nel 2009 è stata accreditata dal Comune di Roma la Casa di Riposo “Santa Eufemia”.
C – Conservatorio di Santa Caterina della Rosa
Il Conservatorio Santa Caterina della Rosa fu fondato tra il gennaio 1560 e il dicembre 1564, in concomitanza con la riedificazione della Chiesa di Santa Caterina dei Funari ad opera del Cardinal Federico Cesi. Come si legge nella Bolla di Pio IV, il Conservatorio era destinato a “zitelle figliole per lo più di cortigiane o di donne di mala vita e persone di estrema povertà, le quali o per la poca cura dè loro partenti o per l’angustie della povertà, o per lo malo esempio domestico delle loro madri impure, facilmente poteva scapitare dell’onestà”. Scopo del Conservatorio era, dunque, eliminare la prostituzione tra le ragazze romane in età compresa fra i dieci e i dodici anni;nella Roma cinquecentesca la prostituzione era diventata, infatti, un fenomeno dilagante. L’assegnazione della Chiesa al Conservatorio avvenne ad opera di Paolo IV e dipese dal fatto che Santa Caterina era Patrona delle donne giovani e nubili. In realtà il Conservatorio deriva dalla “Compagnia delle Vergini Miserabili” fondata da Sant’Ignazio di Loyola tra la fine del 1538 e i primi mesi del 1541, periodo in cui visse nei pressi della Chiesa di Santa Caterina dei Funari, e approvata da Paolo III con Bolla papale nel 1543. Il Conservatorio fu ampliato dal Cardinale Antonio Barberini, che ne affidò la direzione alle suore Agostiniane, le quali vi rimasero fino al 1915, con la rendita della tenuta di Castel di Leva. I ricordi lasciati dalle suore sono pochi, se si escludono le grate del coro e la ruota per deporvi il calice e i paramenti del celebrante. Dal 1915 vi subentrarono le suore del Preziosissimo Sangue che l’abitarono fino al 1936.
Nel frattempo a seguito dell’unione di Roma con il Regno d’Italia, con R.D. 30 marzo 1876 venne riformata l’Amministrazione del Conservatorio, affidata ad una Commissione amministratrice di 3 componenti, tutti eletti dal Consiglio Comunale di Roma.
Nel 1878 il Conservatorio si dotò di un nuovo Statuto che prevedeva quale finalità “la beneficenza per fanciulle orfane di civile famiglia, caduta in povertà di fortuna e la istruzione e la educazione loro e di altre fanciulle di condizione civile”. Con la Legge n. 6972 del 1890 – cosiddetta Legge Crispi – il Conservatorio,che si configurava come Opera Pia, venne riconosciuto come I.P.A.B. – Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza.
Nel 1939 veniva inaugurata la nuova sede del Conservatorio, sita nel Quartiere Prenestino, dotata di tutti i moderni servizi (cinema, palestra, laboratori, giardino ed orto etc.) e in grado di accogliere oltre 200 fanciulle, con annesse Scuola Elementare, Media e Istituto Magistrale.
A partire dagli anni ’70, in seguito al mutato contesto sociale, i locali verranno locati al Comune di Roma ad uso scolastico e poi alienati all’Ausl Rm C. L’assistenza diretta sotto forma di collegio-convitto, dopo un primo trasferimento in una sede sita in Via Cortina d’Ampezzo 269, cesserà definitivamente negli anni 78-79. Negli anni ’80 il Conservatorio attiverà in sua vece dei servizi di accoglienza residenziale di tipo familiare in appartamenti di civile abitazione di proprietà dell’Ente, rivolgendo in particolare la propria attività alla prima infanzia.